Quando si parla di Chi kung o Qui Gong ci si riferisce non solo a una ginnastica psicofisica lenta per incrementare uno stato di salute, ma ad un lavoro interiore, svolto con metodo, sulla connessione.
Si parla di connettersi a livello strutturale, energetico ed universale.
Si lavora poi sul Nei Gong, un aspetto ancora più sottile del movimento, che considera gli aspetti particolari del manifestarsi della forza: la forza della struttura, la forza elastica, la forza a spirale, la forza esplosiva e la forza sensibile.
Si muove, ci si muove, si crea al nostro interno e all’esterno un’alternanza, alternanza senza la quale non c’è movimento: senza movimento si stagna, ci si irrigidisce, ci si spegne.
Accettare il disequilibrio, saperlo trasformare, con calma, determinazione e metodo in un sempre nuovo stato di equilibrio, sempre relativo, sempre in movimento, è proprio del Qui Gong:
un modo di muovere i cui effetti sul sistema cardiovascolare, nervoso, digestivo e respiratorio sono verificati e studiati con attenzione.